Canicola

Nelle notti della scorsa settimana un poco d'acqua s'è riversata a scrosci, e frettolosa, al suolo. Acqua che per un poco di giorni porta frescura alla Terra arsa dal secco. La caleidoscopica giostra di nubi rabbiose, apportatrici dei radi temporali notturni, è durata poco: subitaneo, il cielo ritorna azzurro turchese, stabile e cristallino, a memento dell'istante sbigottito. Già oggi, dopo una manicata di ore di ristoro, l'aria irritante e corrosiva s'ingolfa a fatica nella gola, per penetrare fino ai bronchi e negli alveoli, apportando tosse, sibili e rantolo. Le magiche betulle, sono scomparse da tempo dalla piana padana. Ora, come fulminati, muoiono i tigli, mentre appassiscono frassini e platini, frutici e rose delle siepi. Non un'alito di vento muove l'aria attonita, che si fa densa e vischiosa, come elettrificata dal tempestoso e accecante astro solare. E' tornata la canicola di Luglio.