"Il canto delle sirene", forum interattivo per uditori di voci e altri pazienti psichiatrici. Guida all'uso.

Shell

Un sentito benvenuto a tutti i visitatori del forum "il canto delle sirene". Questo forum è pensato come luogo d'incontro per gli uditori di voci e per tutti gli altri pazienti psichiatrici. Questo anche se purtroppo la maggior parte del materiale postato finora appartiene solo alla "rassegna stampa", proprio quando invece vorrebbe essere soprattutto un sito "partecipato" e "interattivo", gestito direttamente da chi della "follia" ha un'esperienza di prima persona. Noi speriamo vogliate diventare con noi redattori del forum.

Tempo

In questo luogo di reclusione il tempo non passa. Il tempo scandito dai ferrei orari della comunità (sveglia, colazione, pranzo, siesta, cena) è grumoso, oleoso, plastico, difficile a fluire. Costituito da lunghe attese. E' una massa informe e grigia, sempre uguale a se stessa; è facile confondere fra loro due giorni diversi; questi sono quasi tutti simili fra loro, colorati dell'identico, omogeneo e pastoso grigio fumo.

Solitudine.

E' un anno e due mesi che sono recluso, all'ergastolo bianco, in una comunità forense. Non so quando potrò uscire da questa condizione di reclusione. L'incertezza è sfibrante, ma... In una delle prime lettere che ho inviato dal carcere, scrivevo ad una amica che volevo prendere a spunto la reclusione nel carcere come metafora della "vita libera". In effetti, non c'è soluzione di continuità tra il più duro dei regimi carcerari e la libertà che gode il cittadino comune.

Il rovescio della Guerra. Psichiatria militare e "terapia elettrica" durante la prima guerra mondiale. Marco Rossi, Edizioni Malamente.

DOMENICA 4 DICEMBRE c/o CSA NexT EMERSON
in via di Bellagio a FIRENZE alle ore 16

il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud presenta:
IL ROVESCIO DELLA GUERRA. Psichiatria Militare e “terapia elettrica” durante la Prima guerra mondiale
di Marco Rossi edizioni Malamente.
Sarà presente l'autore

Canicola

Nelle notti della scorsa settimana un poco d'acqua s'è riversata a scrosci, e frettolosa, al suolo. Acqua che per un poco di giorni porta frescura alla Terra arsa dal secco. La caleidoscopica giostra di nubi rabbiose, apportatrici dei radi temporali notturni, è durata poco: subitaneo, il cielo ritorna azzurro turchese, stabile e cristallino, a memento dell'istante sbigottito. Già oggi, dopo una manicata di ore di ristoro, l'aria irritante e corrosiva s'ingolfa a fatica nella gola, per penetrare fino ai bronchi e negli alveoli, apportando tosse, sibili e rantolo.

Lettara per una amica.

E' pomeriggio. L'aria sporca, calda e umida, torrida, grava sulle nostre mucose e sui nostri polmoni e come un consunto fluido abrasivo. Ci avvolge un velo di sudore matido che non ci lascia traspirare la pelle, quasi fosse olio tiepido o sostanza plastica. I panni s'attaccano alla pelle, appicicaticcia e acre, odorosa di farmaco, e il respiro tende al rantolo più che al liberatorio atto apportatore di fresca energia vitale. Gli arti tremano come foglie, o sciami di insetti colpiti da gas nervini. Su di noi transita veloce un cielo oceanico plumbeo e livido, violaceo e tempestoso.

Socialmente Pernicioso.

Le proiezioni dei dati satellitari sono chiare: entro il 2050 più dei 2/3 del pianeta sarà quasi desertificato. La catastrofe prevista, e non solo umana, è immane. Inimmaginabile. E' l'Armageddon degli ultimi tempi. Il cielo non è muto, lo comunica da anni, da decenni, da tre secoli, a chi lo osserva. Se tre secoli fa il clima inizia a mutare, lo fa lentamente. La velocità del cambiamento aumenta, si fa via via più frenetica e vorticosa, fino a giungere al parossismo sfrenato dei nostri tempi, tanto agghiacciante e veloce da mozzare il fiato.

Nuovi e vecchi manicomi.

In pochi mesi di comunità, mi sono appiattito a vivere come i miei compagni di detenzione: dormire 14 ore al giorno, e il rimanente del tempo aspettare con lo sguardo vuoto e le mani in mano. Dev'essere lo stile di conduzione di questa comunità che ci spinge tutti nella stessa direzione, verso lo stesso stato d'animo, annichilito. Anche la deprivazione di vita sociale da il suo contributo al nostro appiattimento emotivo e mentale verso il nulla. Siamo fantasmi di uomini e di donne che popolano un "non luogo", un "non spazio" vivendo un "non tempo".

Solitudine, lacci e follia: il volto pulito del nuovo manicomio.

Da quando mi hanno arrestato, dieci mesi fa, ciò che sperimento con maggior profondità, è l'abisso della solitudine. Buona parte di quelli che credevo amici, si sono rilevati meri conoscenti e si sono rapidamente allontanati da me. I pochi buoni amici che mi rimangono, li sento comunque poco di frequente, in modo del tutto inadeguato ai miei profondissimi bisogni di socialità. Il cerchio dei parenti, da tempo, mi tiene ai suoi margini, m'esclude. Come la pelle grassa di benessere repelle la fresca rugiada del mattino, così la vergogna dei parenti, mi tiene lontano.

SSRI-induced sexual dysfunction: fluoxetine, paroxetine, sertraline, and fluvoxamine in a prospective, multicenter, and descriptive clinical study of 344 patients

Psicotico.

SSRI-induced sexual dysfunction: fluoxetine, paroxetine, sertraline, and fluvoxamine in a prospective, multicenter, and descriptive clinical study of 344 patients
A L Montejo-González 1, G Llorca, J A Izquierdo, A Ledesma, M Bousoño, A Calcedo, J L Carrasco, J Ciudad, E Daniel, J De la Gandara, J Derecho, M Franco, M J Gomez, J A Macias, T Martin, V Perez, J M Sanchez, S Sanchez, E Vicens
Affiliations collapse
Affiliation
1Servicio de Psiquiatría, Hospital Universitario de Salamanca, Spain.
PMID: 9292833 DOI: 10.1080/00926239708403923
Abstract

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