Lettura del pensiero: una facoltà innata culturalmente trasmessa. Lo propone la rivista Science.

Telepatia

Heyes CM (1), Frith CD (2). L'evoluzione culturale della lettura della mente. Scienza. 20 giugno 2014; 344 (6190): 1.243.091. doi: 10.1126 / science.1243091. Informazioni sugli Autori: (1) All Souls College e Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell'Università di Oxford, Oxford OX1 4AL, Regno Unito, E-Mail: [email protected]. (2) Centro di Neuroimaging "Benvenuta Fiducia", University College di Londra, Londra WC1N 3BG, Regno Unito.

Riassunto:
Non è solo un modo di dire: "La lettura del pensiero", o tirare fuori ciò che gli altri pensano e sentono, è una attività decisamente simile a leggere un testo. Entrambe queste competenze distintamente umane, recuperare cioè informazioni da segni, dipendono aree corticali dedicate, sono soggettea disturbi geneticamente ereditari, mostrano variazioni culturali attorno ad un nucleo universale e regolano come le persone si comportano. Ma quando si parla di sviluppo, le ricerche sono in conflitto. Alcuni studi mostrano che, come imparare a leggere la stampa, imparare a leggere la mente è un processo lungo, difficile che dipende da un accompagnamento tutoriale. Altri indicano che anche molto piccoli, i neonati non alfabetizzati sono già in grado di leggere la mente. Qui, proponiamo una soluzione a questo conflitto. Suggeriamo che i bambini sono dotati di meccanismi neurocognitivi che producono aspettative precise sul comportamento (lettura del pensiero "automatica" o "implicita"), mentre la lettura del pensiero "esplicita", come l'alfabetizzazione,, è una competenza culturalmente ereditata; si passa da una generazione alla successiva come l'istruzione verbale.

Copyright © 2014, Associazione americana per l'avanzamento della scienza.

---

Heyes CM (1), Frith CD (2). The cultural evolution of mind reading. Science. 2014 Jun 20;344(6190):1243091. doi: 10.1126/science.1243091. Author information: (1) All Souls College and Department of Experimental Psychology, University of Oxford, Oxford OX1 4AL, UK. [email protected]. (2) Wellcome Trust Centre for Neuroimaging, University College London, London WC1N 3BG, UK.

Abstract
It is not just a manner of speaking: "Mind reading," or working out what others are thinking and feeling, is markedly similar to print reading. Both of these distinctly human skills recover meaning from signs, depend on dedicated cortical areas, are subject to genetically heritable disorders, show cultural variation around a universal core, and regulate how people behave. But when it comes to development, the evidence is conflicting. Some studies show that, like learning to read print, learning to read minds is a long, hard process that depends on tuition. Others indicate that even very young, nonliterate infants are already capable of mind reading. Here, we propose a resolution to this conflict. We suggest that infants are equipped with neurocognitive mechanisms that yield accurate expectations about behavior ("automatic" or "implicit" mind reading), whereas "explicit" mind reading, like literacy, is a culturally inherited skill; it is passed from one generation to the next by verbal instruction.

Copyright © 2014, American Association for the Advancement of Science.
Science. 2014 Jun 20;344(6190):1243091. doi: 10.1126/science.1243091.