Bufera sul manuale per psichiatri “Criteri discutibili, pazienti moltiplicati”

La bella disperata

Fonte: http://www.lastampa.it. La quinta edizione della “Bibbia della psichiatria” finisce nel mirino degli esperti: «L’abbassamento delle soglie per la diagnosi potrebbe far aumentare il consumo di farmaci». Rischia di “far impazzire il mondo” l’ultima edizione del manuale diagnostico (The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - DSM), criticato da psichiatri di tutto il mondo perché contiene criteri diagnostici spesso discutibili che potrebbero moltiplicare i pazienti psichiatrici e disseminare nuove malattie.

Chiamata prima DSM-V e ora DSM-5, la V edizione, 947 pagine per 199 dollari, oltre 300 malattie catalogate (sarà presentata al meeting della American Psychiatric Association da oggi a San Francisco) ha numerosi aspetti negativi rispetto alle precedenti. «Uno dei cambiamenti peggiori del DSM-5 - spiega all’Ansa lo psichiatra Paolo Migone dell’Università di Parma, condirettore di Psicoterapia e Scienze Umane - consiste in un generale abbassamento delle soglie per la diagnosi (ridotto il numero di sintomi sufficienti a dire che una persona è malata), col risultato che si creeranno molti falsi positivi (diagnosi in eccesso a persone in realtà sane) con conseguente aumento di consumo di farmaci, che peraltro aumenteranno i costi per il Ssn e i cittadini».

Le polemiche sono numerose e riguardano in particolare alcune patologie dell’età pediatrica. Secondo le critiche nel nuovo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, meglio noto come Dsm-5, la definizione per l’Adhd (iperattività e deficit di attenzione) viene ampliata, dunque il disturbo potrebbe essere diagnosticato in più bambini. Mentre nel caso dell’autismo sarebbe vero il contrario. I nuovi criteri per questi due disturbi sono tra le modifiche previste nella tanto attesa - e già parecchio criticata - maxi-guida che psichiatri e medici di salute mentale usano per diagnosticare i disturbi mentali.

Si tratta del primo aggiornamento importante in quasi 20 anni. Il corposo tomo, da quasi mille pagine (947 pagine), prodotto dall’American Psychiatric Association, aggiunge alcune nuove patologie, amplia i criteri per alcune di quelle esistenti e li riduce per altre. L’impatto delle modifiche è notevole, può infatti influire sul tipo di bambini che ricevono servizi di assistenza nelle scuole, sul tipo di trattamento farmacologico per i pazienti e persino su come le persone con patologie mentali sono viste dalla società. Gli esperti coinvolti nella realizzazione della guida sostengono che i cambiamenti consentiranno ai medici una maggiore precisione nella diagnosi e nei trattamenti. Ma i critici replicano che così sarà troppo facile trasformare lo stress della vita quotidiana in malattia mentale, con il rischio di moltiplicare i trattamenti inutili.