A ruota libera su "società e follia"

Mi ricordo come fosse ieri Ron Coleman, ad una affollata conferenza, parlare di una società extraeuropea in cui se una persona sta male con la mente i membri del villaggio si riuniscono con lui e gli chiedono: "Cosa abbiamo fatto per farti stare così male?".

C'è una sottile relazione tra il disagio mentale e il peso di una vita collettiva che a volte è fatta di folla ostile, traffico caotico, rapporti di potere intollerabili, un mondo del lavoro alienante e non a misura d'uomo. C'è chi cede. Non sarò certo io a dire che non esiste una componente genetica delle reti neuronali che hanno preso la tangente. Ciò non toglie che il peso della società contemporanea fa le sue vittime.

Noi siamo un gruppo di uditori di voci: sappiamo che esistono traumi come stupri, torture, violenze in ambito famigliare, abusi di autorità, che quasi sempre producono dispercezioni uditive, a volte in modo massiccio. Voi direte: "sono fenomeni rari". Non è vero. I comportamenti in certe caserme, anche solo certi nuclei famigliari, fanno esplodere "le voci". Io penso che sia dovuto a due realtà diverse: una di queste è un attacco intollerabile al "Io", l'altra è un massiccio intervento telepatico di persone che vogliono anche solo aiutare il torturato, il violentato, la moglie percossa. Purtroppo a volte è un deridere o un insultare, sia esso dispercettivo o telepatico. Chi legge che cosa scrivo su questo blog sa che io ho sempre creduto nei fenomeni telepatici. Sono però conscio che in questi traumi quasi sempre le voci sono un crollo dell'Io equindi dispercettive. Spero leggiate questo articolo.

Emanuele