Nuove droge e vecchie follie

Mentre andavo a trovare un mio amico in repartino nacque una discussione tra OSS, pazienti e semplici avventori sul fatto che si vede sempre di più arrivare in repartino ragazzini anche minorenni, stravolti di nuove sostanze assunte a scopo ludico e che assolutamente non riescono a controllare.

Chiaramente questo non vuole essere un articolo moralista e quello che voglio fare notare è che i medici tentano di far coincidere "vecchie" diagnosi con gli effetti ancora non del tutto chiari di sostanze di sintesi di nuovissima produzione.

Se ormai conosciamo molto bene la MDMA (extasy) perché è una droga nata nella prima guerra mondiale a scopi militari di cui ormai vi è una vasta letteratura, quello che è evidente è che nascono decine se non centinaia di nuovi prodotti che stanno raggiungendo pian piano il mercato delle droghe "ludiche" per cui, a mio avviso, le diagnosi psichiatriche nate nel XIX e XX secolo non valgono.

Già il vedere l'effetto dell'LSD come "schizofrenia artificiale" a mio avviso non è corretto perché non lascia intravvedere la saggezza per così dire iniziatica tipica di questa sostanza. Anche lo studio della mescalina è ancora a livelli molto primitivi, appunto perché vii è tutto un sapere legato alle culture native americane e anche alla cultura hippy che viene molto preso sottogamba.

Ribadisco che non ho usato a caso la parola saggezza perché, a mio avviso, la modificazione della percezione arricchisce l'uomo, insegnandogli a relativizzare la realtà data. Anche l'extasy inizia ad avere una vasta letteratura, collegata al concetto di empatia. Questo concetto di empatia mi ha fatto venire voglia, in questi giorni, di andare a ripescare un fenomenologo un po' dimenticato chiamato Max Scheler che però chiamava questo fenomeno "simpatia" nel senso greco del termine.

Con questo vi saluto e spero di aver creato un ambito di dibattito.

Emanuele Grassi