NO Opg/Rems a Volterra e ovunque! Percorsi "altri"

Mano sugli ingranaggi

Lo Spazio Libertario Pietro Gori, in collaborazione con il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa, organizza per sabato 11 giugno a Volterra dalle ore 15 al Teatro di Nascosto (via Scalette di Docciola) una conferenza/dibattito dal titolo: “ NO Opg/Rems a Volterra e ovunque! Percorsi “altri” e immaginazione rivoluzionaria per un mondo senza gabbie!”. Con: GIORGIO ANTONUCCI- medico e psicoanalista; MARCO ROSSI curatore della ricerca “La Psichiatria di Guerra: il caso di Volterra”; COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD - Pisa; SPAZIO LIBERTARIO PIETRO GORI – Volterra. A SEGUIRE APERICENA. Organizza lo Spazio Libertario Pietro Gori e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud.

Come Spazio Libertario Pietro Gori Volterra e Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud siamo contro tutte le istituzioni totali. Anche la REMS (Residenza Esecutiva per le Misure di Sicurezza) a Volterra è un mini OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario), una struttura manicomiale, una istituzione totale. L’autoritarismo statale, con le sue appendici locali, pianifica il passaggio dai terribili OPG - però in parte ancora aperti - alle REMS sostenendo che ciò sarebbe qualcosa di “più umano”.
Cambia il nome, cambia in parte la gestione e cambiano alcune procedure, forse queste strutture saranno “più pulite, moderne e accoglienti”, ma non cambia la sostanza. La logica concentrazionaria che ne è alla base, resta quella del fascista Codice Rocco, basata su un meccanismo d’ internamento/custodia manicomiale per i cosiddetti “socialmente pericolosi”, un paradigma totalizzante/escludente per contenere una umanità “eccedente”.
Di fatto una parte consistente degli internati già dovrebbe essere fuori per le stesse, repressive, regole statali; la gran parte non ha commesso violenze gravi su vittime indifese, come invece spesso viene detto strumentalmente; in ogni caso, come dimostra la realtà, gli apparati d’ internamento/controllo sistemici riproducono disastri sul piano sociale e individuale. L’istituzione totale è un dispositivo classista e gerarchico, funzionale a logiche di profitto e dominio elitari, al contempo di omologazione e separazione. Per noi occorre partire da un nuovo paradigma non escludente, a cominciare dal fatto che la libertà è terapeutica e che occorre costruire relazioni sociali diverse e migliori, rivoluzionando l’esistente, rompendo così, a 360 gradi, la gabbia sistemica della cosiddetta “malattia mentale”, costruendo percorsi “altri”. Nel paese c’è un iniziale e variegato movimento - di cui ci sentiamo parte con le nostre autonomie di pensiero e pratiche, con le nostre peculiari soggettività - di contrapposizione e critica agli OPG/REMS, un movimento dal basso che si oppone alle logiche alienanti/repressive manicomiali e cerca di prefigurare e costruire alternative all’esclusione istituzionalizzata.
Come libertari crediamo che ci sia bisogno d’immaginare e sperimentare dal basso forme di sostegno socializzanti, come già avviene in alcune realtà autogestite, con persone che hanno cortocircuiti mentali e sofferenza psichica, che poi è sofferenza esistenziale, antitetici al sistemico internamento/controllo. Percorsi di apertura umana e interazione, coinvolgenti rispetto ai contesti territoriali e comunitari, in cui affrontare dal basso le vari situazioni critiche rigettando dispositivi segreganti. Sperimentazioni che possano usare risorse realmente pubbliche, in cui siano protagoniste le persone, nelle varie dimensioni, nel rispetto dell’integrità, dell’autonomia e della dignità di tutti/e i soggetti in campo, senza sbarre e contenzioni manicomiali.
A partire da ciò, con ulteriori aspetti da approfondire data la complessità della questione, certamente spinosa, pensiamo che sia importante aprire un confronto sociale e culturale.

Spazio Libertario Pietro Gori Volterra,Via Don Minzoni 58
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud- via San Lorenzo 38 Pisa